La domanda ricalca l'annosa questione "è nato prima l’uovo o la gallina?"... ma la risposta, in questo caso, sembra essere scontata. Invece non lo è.
Ieri sera, dopo aver appreso la felice notizia che la piccola Alma è finalmente tornata tra le braccia di mamma Habiba, ho trovato un articolo sui motivi per i quali le due erano state separate. Mi si è accapponata la pelle!
Tra questi c'è l'assurda accusa di aver creato nella bimba la confusione di considerare - e utilizzare - il seno "come un ciuccio o un gioco" (anche a me è stata più volte rivolta la frase "Tuo figlio ti ha scambiato per un ciuccio!", come se il seno fosse un surrogato del ciuccio e non viceversa) ...e più procedevo nella lettura dell'articolo, più non riuscivo a credere ai miei occhi: Habiba ha sempre agito, istintivamente, come meglio non avrebbe potuto per il bene della sua bambina. Ma questo fortissimo istinto materno è costato caro a lei e alla piccola Alma!
Nel mio piccolo, anch'io ho vissuto la straziante separazione da mio figlio per due interminabili (miseri, al confronto con questa triste storia) giorni e il dolore, vi assicuro, è lancinante!
Per questo credo che sia necessario aderire a certe iniziative per sradicare una cultura che ci chiede insistentemente di delegare il nostro compito di genitori a oggetti (box, sdraiette...) o terze persone (baby sitter, asili nido...)*. Non si tratta solo di trasmettere la cultura dell'allattamento di durata normale, ma di prendere coscienza delle nostre competenze genitoriali, se non turbate da interferenze esterne. Si tratta di riconoscere e assecondare il bisogno (e non il vizio!) di contatto che ogni cucciolo, a qualsiasi specie o cultura appartenga, ha. E il desiderio (leggasi diritto), sacrosanto, di ogni mamma di amare incondizionatamente i propri figli.
Questa tenerissima immagine rinfranca i cuori di tutte noi... perché Todas somos Habiba! |
Consigli di lettura: "E se poi prende il vizio?" di Alessandra Bortolotti, ed. Il Leone Verde (collana Bambino Naturale).
* Alla difficoltà di conciliare il ruolo di madre (e padre) con quello lavorativo in realtà come la nostra, voglio dedicare un post a parte.
Brava! è importante parlare di questo argomento. A volte la nostra civiltà sembra di non sentire i cuori: dei bambini e delle mamme.
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