martedì 7 giugno 2011

Un'ottima idea regalo!

Volevo scusarmi con chi aspettava un resoconto del Battesimo del Puzzolo. Sono stata così presa da mille cose che non sono riuscita a scrivere qualcosa che trasmettesse la magia di quel giorno...se così possiamo chiamarla, trattandosi di un evento religioso!

Oggi, però, voglio parlarvi di uno dei regali che il Puzzolo ha ricevuto in quell'occasione e che è stato molto gradito anche dai nonni (soprattutto paterni*, tra poco capirete perché).
Si tratta di un Albero Genealogico personalizzato con il suo nome, i nomi dei suoi genitori (cioè noi!), dei nonni e dei bisnonni.

Un regalo davvero molto apprezzato da noi, ma anche da tutti gli invitati che hanno potuto ammirarlo!!
 
Ho avuto modo di sperimentare personalmente quanto un albero genealogico possa accendere la curiosità dei bambini sulla storia della propria famiglia. L'ho utilizzato anche di recente, a scuola, per insegnare i gradi di parentela in inglese e i bambini si sono divertiti un sacco a disegnare i vari rami, ad incollare le foto di famiglia, ecc...ma, soprattutto, a capire perché non tutti i cuginetti portano il loro stesso cognome!!

In questo caso si tratta di un quadretto appositamente ideato e disegnato per i bambini,  frutto di un’idea originale di Grazia Salvo (una donna dalle mille risorse!!) e distribuito unicamente dalla Libreria Mondadori di Augusta.

Approfitto di questo post per ringraziare ancora di cuore Grazia, Antonio e il piccolo Leonardo per questo splendido ricordo della sua famiglia che il Puzzolo avrà sempre sotto gli occhi!! ^.^

***
Se anche voi siete interessati a ricevere, o regalare, questo bel quadretto vi indico come fare per ottenerlo. Ecco i recapiti e le istruzioni:
Vi basterà compilare un modulo che potrete ricevere via mail (o prendere direttamente in libreria), fornire i nomi dei familiari e loro provvederanno ad inserirli nel disegno che verrà poi  stampato a colori  su cartoncino cm 30 x 40 da 180 mg con risoluzione fotografica.
Il quadro viene spedito insieme ad una pergamena che offre una chiave di lettura dei simboli contenuti nel disegno.
Questa è l'e-mail per ricevere tutte le informazioni e richiedere il vostro Albero Genealogico: libreriamondadori.augusta@hotmail.it
Ah, per tutto giugno è in offerta al prezzo di € 13,00! Direi che conviene approfittarne!!! ;)







Volevo anche scusarmi con chi ha lasciato un commento in questi giorni...non so cosa sia preso a Blogger ma non riesco a rispondervi! Non sono sempre così maleducata, giuro!
I'm so sorry!! :(


* Per chi non ci fosse arrivato da solo, il motivo per cui mio padre ha apprezzato questo bel regalo un po' meno di mio suocero, è il fatto che ancora non si da pace di non aver potuto dare il proprio cognome (che, per la cronaca, è moooooolto più bello di quello di mio marito!) al suo adorato nipotino...ma magari di questo parleremo in un altro post.

Alla prossima!

lunedì 30 maggio 2011

Tu donna

"Da qualche millennio è risaputo che la divinità condanna la prima donna a partorire con dolore. Da qualche millennio si spaccia questa notizia falsa. Non che manchi dolore nel parto, manca invece la malintenzione punitiva della divinità. In quel punto cruciale della storia sacra, da cui prende spunto la faccenda del peccato originale, la parola pronunciata nel giardino dice un'altra cosa.
  Dice alla donna che partorirà con sforzo, o fatica, o affanno. Lo dice per constatazione, non per condanna.
[...]
  Allora la divinità semplicemente avvisa la donna che partorirà con sforzo. Non avrà più l'agilità di gestazione e parto delle specie animali. Diventerà faccenda sempre più bisognosa di assistenza, fino alla stranezza nostra locale di fare oltre il trenta percento di parti con taglio cesareo.
[...]

  Niente condanna al dolore di parto: la parola ebraica «ètzev», e i suoi derivati, vuol dire sforzo, o fatica, o affanno. Non è una mia lettura, una mia interpretazione. La parola «ètzev» ricorre sei volte nella scrittura sacra, quattro volte nel libro Mishlé/Proverbi, (5,10; 10,22; 14,23; 15,1), una volta nei Salmi (127,2) e una volta nel giardino. i riferimenti delle sei volte servono a poter verificare quello che sto per dire: cinque volte i traduttori vari rendono «ètzev» con sforzo, o fatica, o affanno, e una volta lo dirottano e lo traducono dolore. Con deliberata intenzione le traduzioni maschili qui inventano una volontà divina di punire la donna, di caricarle sopra il senso di colpa di un peccato originale da scontare con i dolori di parto. Sono invece una conseguenza meccanica dell'atto di nascita, non un castigo della divinità.
[...]
  Mi basta sapere che non c'è volontà divina di punire quella prima donna, vertice di perfezione, con un maligno dolore. Mi basta sapere che il dito/grilletto puntato dai pulpiti, tu donna partorirai con dolore, è scarico, senza mandante."


Tratto da "Le sante dello scandalo" di Erri De Luca, ed. Giuntina.


venerdì 27 maggio 2011

Quella goccia di vita di nome Alex...

Oggi ho ricevuto un pacchetto...dentro un libricino che avevo adocchiato quando ero incinta ma che, per scaramanzia, non ho avuto il coraggio di acquistare.
Oggi, che sto assaporando l'indescrivibile gioia di essere madre di un bimbo meraviglioso, è tra le mie mani.

Il pacchetto è arrivato a casa dei miei, un piano sotto al mio appartamento.
Lo scarto e, senza nemmeno accorgermene, comincio a leggere.
Mio figlio è sul letto dei miei che gioca con mia madre, mio padre e mia sorella.
Questo racconto mi assorbe a tal punto che non mi rendo nemmeno conto che mia madre mi sta chiamando da un pezzo. Finalmente alzo lo sguardo, gli occhi colmi di lacrime, e vedo il mio tesoro che mi fissa. E scoppia in una fragorosa risata. Come se volesse confortarmi.
In un attimo colgo l'assurdità della situazione: un dolore così intenso si era appena mescolato a quella che posso, senza alcun dubbio, chiamare felicità!

Questo libro parla di una mamma e del suo bambino. Di un amore che va oltre la fisicità.

Credo che all'autrice abbia fatto bene raccontare la sua storia, dar voce al suo dolore. O almeno è quello che spero. Lo dice lei stessa: "Il desiderio di raccontare questa esperienza era ancora vivo anche per chi l'aveva vissuto decine di anni prima." Ma non sempre trovi persone disposte ad ascoltarti... a farlo veramente.
Credo soprattuto che le abbia fatto bene mettere tutto nero su bianco. Si sa, scrivere è terapeutico. Ma quello che forse non sa è l'effetto che avrebbe avuto su altre mamme. In particolare, com'è evidente, sulle mamme che hanno vissuto un'esperienza simile.
Ma non solo.


Se tre mesi di gravidanza non bastano per "fare" un padre, sono però più che sufficienti per sentirsi madre. Per sconvolgere completamente la vita di una donna. Fatto il test di gravidanza, a volte anche prima, la rivoluzione ha inizio. E nasce l'amore. Amore per quel figlio che fa già parte di te, di ogni tuo pensiero, di ogni tua speranza. Ma per gli altri non può essere la stessa cosa. 
(Tratto da "Goccia di vita. Alex. Piccola storia di un'attesa spezzata" di Giorgia Cozza, ed. AVE)


Consigli di lettura: Sullo stesso argomento vi segnalo "Quando l'attesa si interrompe. Riflessioni e testimonianze sulla perdita prenatale" sempre di Giorgia Cozza, ed. Il Leone Verde (collana Bambino Naturale) e "Anime indesiderate. Bambini che non hanno potuto nascere" di Daniel Meurois-Givaudan, ed. Amrita.


E per chi avesse voglia di parlare, sfogarsi, o soltanto capire, vi segnalo il blog Quando l'attesa si interrompe.

mercoledì 25 maggio 2011

La prima volta...

Solo due parole per ricordare che, un anno fa, sentivo il mio fagiolino muoversi per la prima volta...




Ooops!! Siamo già al 25 maggio... In questi giorni non ne becco una!!! :P

lunedì 23 maggio 2011

Mamme con superpoteri o con qualche rotella in meno?

Quando ero incinta mi sono sentita spesso un po' svampita...ok, ok...ero la controfigura di Sandra Milo!
Mia sorella non faceva che ripetermelo: "Ma che hai? Ti sei rimbambita?". Anche alla guida ero...mmm...diciamo distratta, o se volete inchiappata! Io che, notoriamente, sembro parente stretta di Michael Schumacher!

Un amico (padre di un bimbo di 3 anni, allora) mi ripeteva spesso che la gravidanza mi avrebbe tolto qualcosa: "Vedrai quante belle sorprese avrai! E sei solo all'inizio!" Ma come??? Agli incontri pre-parto che ho seguito, in un negozio molto conosciuto di articoli per mamme e bebè, la tipa ci ha detto esattamente il contrario: "Vedrete quanti bei regali vi lascerà la vostra gravidanza!" Ma non sembrava ironica!!! O forse avevo già perso parte del mio senso dell'umorismo?

E, in effetti, un po' di memoria è già andata in pensione e il mio proverbiale acume sembra ormai irrimediabilmente arrugginito. Per non parlare dei miei rapporti sociali che sono diventati pressoché inesistenti (se tralasciamo quelli virtuali che si sono invece centuplicati)!
Qualche giorno fa, una mia cara amica mi ha "accusata" di essere sparita durante la mia gravidanza: "Vivevi nel tuo mondo!" mi ha detto. Il vero dramma è che io sono stata seriamente convinta (fino alla rivelazione di pochi giorni fa) che fosse lei ad essere stata totalmente assente in quei nove mesi...

E poi ci sono le quotidiane mansioni che non riesco a gestire: cucinare, lavare, sistemare, accudire mio figlio e curarmi della mia igiene personale (e, solo parzialmente, lavorare) non mi sembrano attività conciliabili nell'arco di una giornata di 24 ore!! Ma allora...come fanno le altre mamme?

Mi sono risposta che mi manca solo un (bel) po' di organizzazione (che non avevo nemmeno prima!) e poi sarò anch'io una supermamma, degna di conversare con le altre supermamme sui 100.000 impegni da incastrare quotidianamente.

Al momento sono solo una mamma felice... e scusate se è poco! Ma, a pensarci bene, adesso faccio quello che facevo anche prima per cui, considerato che il Puzzolo mi tiene occupata 25 ore al giorno, direi che sono migliorata notevolmente! WOW! Sono anch'io una Supermamma!!
Solo che non si vede...


Consigli di lettura: sull'argomento vi segnalo il testo "Il cervello delle mamme" di Katherine Ellison, ed. Rizzoli. Un libro che vi farà tirare un sospiro di sollievo se, come me, la scoperta di essere diventate mamme vi ha fatto sentire improvvisamente cerebralmente decrepite!


Questo post partecipa all'iniziativa di Genitori Channel .
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