Qualche mese fa sono andata da una nuova pediatra (del nostro ex pediatra ho parlato - anche troppo - qui) del Puzzolo e, tra le domande di routine, mi sento chiedere:
- "Lei lavora?"
- "No, mi sono messa in congedo!"
- "Lei lavora?"
- "No, mi sono messa in congedo!"
Credo sia stata la prima volta che ho sentito: "Bene, brava!"
Proprio la mattina, infatti, mi ero recata a scuola per sbrigare alcune faccende burocratiche e una collega - che potrebbe essere mia madre - mi chiede:
- "Ah, quindi ha deciso di continuare?" (col congedo)
Sì, ho studiato tutti questi anni in previsione di beffare lo stato procreando, è sicuramente più redditizio, non le sembra una buona idea?
- "Ah, quindi ha deciso di continuare?" (col congedo)
Sì, ho studiato tutti questi anni in previsione di beffare lo stato procreando, è sicuramente più redditizio, non le sembra una buona idea?
Ecco quello che le avrei voluto rispondere, invece ho solo accennato un "Ehm...sì", con tanto di sguardo basso.
Ebbene, sull'argomento mi sono già espressa qui ma ieri ho sentito in televisione una certa tipa, non so chi fosse, ho captato la frase per caso, che insisteva sull'importanza di lavorare per le donne (e qui siamo tutti d'accordo!) e che, per incrementare i posti di lavoro, bisognerebbe che TUTTE le donne (quindi anche quelle che preferirebbero compiere un'altra scelta, laddove fosse possibile farlo) tornassero al lavoro subito dopo il parto! O.o
Il ragionamento è che, per una mamma che torna al lavoro, c'è almeno un'altra donna - che magari è mamma anche lei - o addirittura più d'una (come nel caso dei nidi) che lavora.
WOW!! Non fa una piega!
Perché ti sbatti per trovare un posto di lavoro se poi vuoi restare a casa ad occuparti di tuo figlio?!!
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